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megliounlibro

Progetti Lettura (per scuola e famiglia)

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Motivazioni del Premio Letterario Megliounlibro 2023 a Paul Bakolo Ngoi

"Paul Bakolo Ngoi è un testimone. Testimone della sapienza profonda radicata nella cultura del suo Paese d’origine, la Repubblica Democratica    del Congo, del valore forte dei legami familiari: il rapporto con il nonno è infatti alla radice dell’opera che oggi premiamo. E’ testimone anche, nei passaggi della sua vita, in Africa e in Italia, di un’interazione non solo possibile ma viva, feconda, capace di costruire legami e alimentarli proprio in forza dell’amore a tradizioni e culture solo apparentemente lontane.


Il magazine Megliounlibro, che da 26 anni cerca le “perle” nell’impetuoso mare della produzione editoriale, ha trovato nel suo libro                    
“Nonno raccontami una favola” una perla luminosa, che affascina e coinvolge, trasportando i bambini, ai quali le favole sono destinate (e anche gli adulti che leggeranno con loro) in un mondo fantastico ma non distaccato dal reale.


In Congo la tradizione orale è imprescindibile e chi sa raccontare ha un ruolo fondamentale perché le sue parole diventano “immagini disegnate nei cuori”. Lo ha colto anche Daniela Guazzotti illustrando i testi.
La saggezza di quel nonno nelle parole affidate al piccolo Paul ha trovato la via per parlare anche a noi. 


Bakolo Ngoi è uno scrittore delicato e divertente, leggero e profondo, che sa trasportarci in una dimensione dal sapore universale, pacificante e ricca di messaggi. Sarà occasione per fermarsi un istante ricordando l’infanzia, quando chiedevamo: “Raccontami una favola”. 


Per questo merita il Premio Megliounlibro e il nostro grazie".

Premio Megliounlibro 2023, la Giuria

PREMIO LETTERARIO MEGLIOUNLIBRO
II EDIZIONE – sezione Ragazzi
a #BookcityMilano 2023 la cerimonia
E’ ancora il tempo delle favole?
Biblioteca Sormani, Sala del Grechetto, Milano
Opera: “Nonno raccontami una favola”, Univers Editore, Pavia
Autore: Paul Bakolo Ngoi, scrittore della Repubblica Democratica del Congo

Oltre all'autore presenti:
Marco Bertola presidente Giuria, giornalista, vicepresidente del Book Counselling
Ayleen Pineda architetto, esperta Letterature comparate per l'infanzia, redazione Megliounlibro
Marinella Blanchi docente scuola primaria IC Toscanini-Perotti, Torino
Laura Prinetti, direttore responsabile Megliounlibro, docente Università Cattolica

Nella cornice della Sala del Grechetto, Biblioteca Sormani, è stata premiata l’ultima opera della ricca produzione di Paul Bakolo Ngoi, autore che sa valorizzare le tradizioni del Paese d'origine, la Repubblica Democratica del Congo, parlando ai più giovani e alle diverse generazioni con chiarezza e ironia e trasmettendo tra le righe la classica “morale della favola”.

“Io sono figlio del fiume in Congo, sono nato in una regione in cui sfocia in tutta la sua grandezza e bellezza e arrivo a Pavia, in Italia, dove c’è il Ticino, cosiddetto “fiume azzurro”: dove cerco di riproporre la tradizione congolese ho ritrovato il fiume. La mia idea è proprio quello di riproporre storie che altrimenti non si saprebbero, e scrivere in italiano, per i ragazzi dai 9 ai 99 anni”, così Paul Bakolo Ngoi.

Il Premio Megliounlibro (con una Giuria di giornalisti, docenti ed esperti di settore) è nato nel 2019 durante la Bologna Children’s Book Fair “per valorizzare testi scelti tra quelli recensiti di recente dal magazine Megliounlibro, che più degli altri abbiano saputo rapire il piccolo lettore, trasportandolo in una dimensione ricca di messaggi e portatrice di bellezza nelle sue variegate sfaccettature”, così Laura Prinetti, direttore responsabile.

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Megliounlibro è media sponsor della gara di recensioni per le scuole La Mongolfiera

Anche per l'anno scolastico 2022/2023 Megliounlibro è media sponsor della tradizionale e sempre strepitosa gara di recensioni La Mongolfiera indetta dall'IC De Andreis e Dalmazia di Milano, sia per la scuola primaria che per la secondaria di primo grado.

Megliounlibro offre libri premio e una persona della redazione, quest'anno la dott. Alessandra Compostella, fa parte della Giuria.

Complimenti ai ragazzi e ai bravissimi docenti! Tutti invitati a conoscere meglio il nostro magazine.

Le recensioni che si sono aggiudicate una posizione in Classifica sono presenti sia sul nostro sito che su quello dell'Istituto.

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1° CLASSIFICATO CLASSI III SECONDARIA di I GRADO

Primo Levi, SE QUESTO E’ UN UOMO, Einaudi


Autore della recensione RENATO CICERI, 3B Dalmazia

 

Ho scelto questo libro perché, appena l’ho visto, mi ha subito colpito la copertina sulla quale vi è un acquerello su carta di Nicola Magrin, che raffigura un uomo che cammina in uno spazio vuoto accompagnato solo dalla sua ombra. E, in effetti, si trova la solitudine che Levi provava nel lager, dove “ognuno era disperatamente ferocemente solo”. Infatti, il libro racconta l’esperienza di Levi nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e le situazioni cui ha dovuto assistere, i drammi che ha dovuto vedere e vivere, i soprusi e le umiliazioni che ha dovuto subire.

Nell’incipit, Levi ha inserito una poesia dove si rivolge ai lettori, paragonandoli a persone che vivono in case sicure e confortevoli. Poi li invita a considerare se un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane e che muore per un sì o per un no possa essere considerato tale. Questa poesia dà senso al titolo.

Nel capitolo “Il viaggio”, il mio preferito, Levi racconta quando lui e gli altri ebrei sono stati caricati sui vagoni merci fino al loro arrivo al campo. Narra le condizioni disumane del viaggio, il freddo, la sete e le sofferenze patite. Una sua frase, che descrive perfettamente quel momento, è: “Fra le quarantacinque persone del mio vagone, quattro soltanto hanno rivisto le loro case, e fu di gran lunga il vagone più fortunato”. Un fatto che mi ha impressionato e colpito è quando Levi racconta le infezioni ai piedi causate dalle scarpe, che non solo non erano della sua taglia, ma anche spaiate: “Ricevevamo scarpe e vestiti, no, non i nostri, altre scarpe, altri vestiti”. Inoltre Levi rimarca la deprivazione di tutto quello che aveva prima del lager: “Nulla è più nostro, ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli… Ci toglieranno anche il nome e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo”. Un altro fatto che mi ha colpito è nel capitolo “Le nostre notti” quando Levi racconta che non riusciva a dormire per i continui incubi. Uno di questi, ricorrente, vedeva Levi di nuovo a casa, ignorato dai suoi familiari e amici mentre racconta l’esperienza in lager: “I miei sono del tutto indifferenti, parlano confusamente d’altro fra di loro, come se io non ci fossi”. Mi è piaciuto molto questo libro perché ti prende dal primo istante. Nulla è scontato.

Di testi sulla Shoah ce ne sono molti, ma questo è particolare perché tratta questo tema in modo diretto, senza censure. Mi ha appassionato lo stile di scrittura di Levi, molto crudo e ricco di particolari, io lo definirei quasi chimico, e infatti egli lo era, oltre che uno scrittore e un poeta. Lo consiglio vivamente perché è una testimonianza di un capitolo doloroso della nostra storia, sicuramente da ricordare ma da non ripetere.

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1° CLASSIFICATO CLASSI II SECONDARIA di I GRADO

Paola Mastrocola, L’ANNO CHE NON CADDERO LE FOGLIE, Guanda
Autore della recensione LUCREZIA FERDICO, 2B Dalmazia

Questo racconto parla di una doppia storia d’amore tra due foglioline e due scoiattoli. Lina era una piccola foglia cresciuta sul ramo più vecchio, secco e basso di un albero di tiglio. Era una foglia capricciosa e irrequieta ma, soprattutto, ribelle. Era molto isolata dalle altre foglie del suo albero, stava su un ramo basso, ma sul finire della primavera incontrò Ippi, una foglia di ippocastano cresciuta anche lei su un ramo molto basso. Legarono subito in una grande amicizia ma col tempo si innamorarono. La legge degli alberi dice che quando arriva l’autunno le foglie cadono e ne crescono altre la primavera successiva. Lina non voleva. Era troppo innamorata e non accettava di dover cadere e abbandonare Ippi, così decise di parlare con il suo amico vento che, dopo molte riflessioni e perplessità, accettò di non soffiare per tutto l’autunno e l’inverno. All’inizio nessuno si accorgeva che le foglie non cadevano, se non i bambini che giocavano sempre con loro. Anche i giardinieri se ne accorsero perché non potevano né rastrellarle né lavorare. I genitori erano talmente presi da tantissimi altri problemi che dicevano “Ma sì, prima o poi cadranno” e davano la colpa al clima. Anche la scoiattolina Squirri era molto preoccupata: le piaceva molto guardare, dalla finestrella dell’albero, Volpo, un cucciolo di volpe molto simpatico, che giocava a basket, cosa che piaceva anche a lei, ma non aveva mai osato dirlo. Dal momento in cui le foglie non cadevano più, la scoiattolina non sapeva che fare. Troverà una soluzione? Troverà il coraggio di parlare con Volpo? Come finirà la storia d’amore tra le due foglioline? Questo libro tratta di temi importanti come l’amore, un sentimento forte per il quale si soffre molto ma si lotta per portarlo avanti. Parla dell’amicizia, ma anche dell’odio. Una frase molto importante è: “I diritti a questo mondo non si negano a nessuno”. Si riferiva a Lina che la borbotta perché non è giusto che le foglie dei sempreverdi non cadano mai come il suo, invece. Sono d’accordo con questa frase parlando in generale. Un’altra frase è: “Il bello della vita è proprio che a un certo punto bisogna lasciarla: e tutto quel che ci piace, ci piace proprio perché finisce”. Questa frase fa riflettere tanto, non è semplice da comprendere, ma può farti vedere le cose da un altro punto di vista. Per esempio io dico che la vita è un regalo, è una sola e va vissuta al meglio e quello che succederà dopo è solo un mistero che nessuno sa e che nessuno potrà mai svelare. Questo libro mi è piaciuto particolarmente, mi sento parte di esso e se dovessi identificare un personaggio sarebbe, senza dubbio, Lina. Ha un carattere simile a me e la sua storia mi assomiglia particolarmente. Lo consiglio a chiunque, è semplice, veloce da leggere ma ha una storia ricca di riflessioni ed emozioni che, a parer mio, possono lasciare un segno nella vita di tutti.

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1 classificato Classi I secondaria di I grado

Leonardo Bonucci, Francesco Ceniti, IL MIO AMICO LEOBaldini-Castoldi

Autore della recensione ANDREA CASELLI 1F Ascoli

 

Andrea è un ragazzino di 12 anni che, dopo la morte del padre, si è trasferito in Brianza con la madre. Qui deve ricominciare una nuova vita, nuovi amici, nuova scuola, nuovi insegnanti…

Però ha da sempre amato il calcio, l’unico punto fermo della sua vita. Infatti è riuscito a guadagnarsi un posto da difensore nella squadra della città, anche se ha un anno meno di tutti gli altri. La sua squadra preferita è la Juventus, anche se il padre tifava la Fiorentina. Il suo idolo è Leonardo Bonucci: lo ammira e segue tutte le sue partite. E’ bravo a scuola e ora va in seconda media alla Giovanni Pascoli. E’ autonomo e sua madre è contenta. Grazie al suo carattere aperto, Andrea riesce subito a fare amicizia con i compagni, ma questo attira l’attenzione e la gelosia di Giovanni, il bullo della scuola, che insieme alla sua banda -i Teschi- lo prende di mira. All’inizio gli attacchi sono poco frequenti e innocui, ma poi diventano sempre più continui e pericolosi. A quest’età è difficile confidarsi con gli adulti, perché si crede di fare la figura della spia o della femminuccia, quindi il ragazzo non dice niente a nessuno. Però a un certo punto iniziano a condizionarlo anche in campo e decide di rivolgersi al suo idolo. “Farò così: scriverò una lettera a Leo. Gli chiederò consiglio per difendermi meglio durante le partite e anche sui Teschi. A lui posso dirlo, lui può capirmi. Ciao Leo, mi chiamo Andrea, ho quasi tredici anni e anch’io gioco in difesa...”. Mai avrebbe sognato che potesse rispondergli e neanche che avrebbe aiutato Giovanni… 

“Il mio amico Leo” è una storia di coraggio e di amicizia, contro il bullismo, che aiuta i ragazzi vittime del bullismo e gli dà una spinta a reagire. Un bullo è un fesso. E’ uno che deve affermare se stesso non in ragione della sua intelligenza, ma in virtù della paura che riesce a indurre nella sua malcapitata vittima. Il libro mi è piaciuto molto perché tratta un argomento riuscendo a renderlo divertente. Poi fa capire l’importanza dello sport e dei valori che ci dà.

Infine mi piace l’idea che i soldi ricavati vadano ad un’associazione che si occupa di bambini malati.

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1 classificato classi V Primaria

Karl Bruckner, IL GRAN SOLE DI HIROSHIMA, Giunti

Autrice della recensione

GIULIA ALONI classe 5^A Meleri

 

 

Il libro è scritto da Karl Bruckner e si intitola Il gran sole di Hiroschima. Narra dell’orrore della bomba atomica lanciata il 6 agosto 1945 su Hiroschima, e racconta la storia di Sadako Sasaki soprannominata la bambina delle mille gru. Sadako Sasaki nata nel 1941 al momento dell’esplosione aveva solo 4 anni. La bambina in quel momento era fuori casa insieme al fratello Scigheo.

Grazie a questo, infatti i due riuscirono a salvarsi. Dieci anni dopo, durante una gara di ciclismo, Sadako senza più forze sviene e viene portata in ospedale. Lì i dottori scoprono, che a Sadako ormai

quattordicenne, restano pochi mesi di vita. Infatti, la ragazzina è affetta da una malattia incurabile, dovuta alle radiazioni della bomba. Da quel giorno, Sadako, inizia a fare origami di gru, con la speranza che arrivata alla millesima gru possa esprimere il desiderio di guarire e di tornare a casa. Ma alla 999 gru l’ultima scintilla di vita che c’è nel corpo di Sadako si spegne e l’anima della bambina vola nell’azzurro del cielo. Fra i tanti temi importanti, c’è sicuramente la determinazione di Sadako, nel voler fare a tutti i costi mille gru, e la speranza di poter guarire. Bisogna riflettere anche sulla crudeltà dell’uomo e degli effetti dovuti alle sue azioni sconsiderate. C’è da aggiungere, che, questo libro ci insegna a rialzarci quando nei momenti difficili cadiamo, come hanno fatto Sadako e la sua famiglia, e ad aiutarci a vicenda, prendendo esempio dalla famiglia Sasaki, che collaborando è riuscita a sopravvivere negli anni di povertà.

“Il gran sole di Hiroschima” è un libro meravigliosamente triste, che racconta la morte e il dolore in modo delicato. Un libro, che esorta a non dimenticare, per non commettere gli stessi errori, e, per creare un futuro migliore,  dimenticando odio e guerra. Consiglio pienamente questo libro, perché è molto avvincente, infatti mi ha lasciato sulle spine, fino all’ultima parola.

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Premi della critica classi V Primaria

Andra e Tatiana Bucci, IL BAULE DEI SEGRETI, Mondadori

Autrice della recensione CARLOTTA LIJOI, 5^A Meleri

 

Quest’autobiografia, scritta da Andra e Tatiana Bucci, si intitola “Il baule dei segreti”. La storia narra di queste due bambine, Andra e Tatiana, che siccome si avvicinava il Natale, decisero di montare l’albero di Natale, così, si diedero da fare. Ad un certo punto, decisero di andare a prendere gli addobbi che stavano nella soffitta, ma non appena vi entrarono, un baule attirò la loro attenzione. Aprirono il baule, e tutto il passato le travolse come un’onda. Oggetti, foto e ricordi che appartenevano alla famiglia Ebrea dei Bucci. Si ricordarono, osservando tutti gli oggetti, di tutto quello che passarono a causa della deportazione ad Auschwitz. Quando vennero deportate, i giorni passati nel campo di concentramento, e quando furono liberate, le persone che le aiutarono e che morirono. Ad esempio il trenino di latta che portava sempre il piccolo Sergio, che morì perché venne sottoposto ad alcuni test medici; la stella ebrea che era ricamata sulle camicie che indossavano nei campi e tante altre cose.

Questa storia ci insegna ad aiutare le persone, che siano ebree o no, bianche o nere, proprio come fece una bloekova (una guardiana che controlla i bambini nei campi), che aiutò le due sorelle a prendere delle decisioni. La bloekova, infatti, disse alle due sorelle che qualsiasi domanda veniva posta a loro, dovevano rispondere “no”. Così fecero, ed infatti riuscirono a scampare gli esperimenti medici, che portavano alla morte ogni bambino a cui venivano apportati.

Questa storia ci insegna pure a non dimenticare ciò che successe nei campi, e ad avere coraggio nell’affrontare le cose senza arrendersi mai, a qualsiasi costo, pur di ottenere la libertà. Come autobiografia è commovente ed immersiva, bella e interessante, che racconta il passato per non dimenticare nel futuro. Non è così facile raccontare ciò che hai vissuto nei campi di concentramento, ma Andra e Tatiana ci sono riuscite grazie al loro immenso coraggio.

È un libro scorrevole e che si legge tutto d’un fiato. Uno dei pochi libri adattato per bambini sulla Shoah e un libro che racconta di come dopo la deportazione si rinacque e si continuò a vivere. Grazie ad Andra e Tatiana, adesso, posso ricordare e non dimenticare. Grazie.

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RODARI, IL GENIO DELLA FANTASIA (Alternanza Scuola Lavoro 2021)

E' uscito lo speciale supplemento al numero 93, primavera 2021, realizzato nel PCTO “I linguaggi del giornalismo” rivolto agli istituti superiori e promosso dall’Università Cattolica con il contributo di Megliounlibro (marzo 2021).

Se amate la lettura, soprattutto quella che vi sa strappare un sorriso, anche da adulti è necessario un incontro con Gianni Rodari. Alcuni di noi lo hanno conosciuto da bambini e poi… etichettato come poeta delle filastrocche. Sarebbe un errore non riscoprirlo ora, nelle sue infinite qualità: fu scrittore, poeta, giornalista e pedagogista, ma soprattutto fu un amante della lingua italiana e di un modo divertentissimo di insegnarla. Lo si vede chiaro nelle affermazioni disseminate tra le sue opere. Solo alcune:

 “L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere”. (Grammatica della fantasia)

“La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”. (La freccia azzurra)

“L’incontro decisivo tra i ragazzi e i libri avviene sui banchi di scuola. Se avviene in una situazione creativa, dove conta la vita e non l’esercizio, ne potrà sorgere quel gusto della lettura col quale non si nasce perché non è un istinto”. (Grammatica della fantasia)

E forse la più famosa:

Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.

Istituto Maria Mater Sapientiae, San Dorligo della Valle (TS)

Scegliere un libro. A tu per tu con l'autore.

E' il progetto di Lettura consapevole che abbiamo realizzato in questi giorni con la Scuola primaria e secondaria di I grado Maria Mater Sapientiae di San Dorligo del Valle (TS). 

Venerdì 27 novembre 2020 dalle 10 alle 12 dalla prima alla IV primaria  hanno incontrato Ayleen Pineda, della redazione e dalla V alle medie hanno incontrato Laura Prinetti.

Sabato 28 novembre tutte le classi sono stati con Rino Alaimo, autore di Il bambino che amava la luna, vincitore del Premio letterario Megliounlibro 2019 e il direttore responsabile di Megliounlibro con i genitori e i docenti della scuola.

Grazie a tutti per aver partecipato con grande entusiasmo. le ore trascorse insieme sono volate! Ora aspettiamo i lavori dei bambini da pubblicare su questa pagina, come d'accordo.

 

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