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Leggere è scegliere. Il meglio da 27 anni

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"Shakespeare in Hollywood", incontro in Università Cattolica

di Angelica Giuliani


Milano, 17 aprile - “Il libro è nato da solo, noi ci abbiamo messo solo passione e ricerca...”, così esordisce a proposito di Shakespeare in Hollywood, (Einaudi 2024) il prof. Arturo Cattaneo, docente di Letteratura Inglese, coautore con Gianluca Fumagalli, autore di film e regista. Ieri in Università Cattolica la presentazione è stata occasione di un dialogo tra loro e i docenti Enrico Reggiani, di Letteratura Inglese, e Armando Fumagalli, di Teoria dei Linguaggi.


Al centro del dibattito il dualismo culturale e geografico riguardante William Shakespeare, la cui “appropriazione” è contesa sia tra cinema e teatro che tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Una battaglia di natura culturale e geografica che comunque permette di riconoscere in lui il punto di riferimento fondamentale tra più mondi. Il saggio nasce dalla ricerca di tutte le storie che narrano la complessa vicenda del grande drammaturgo e, secondo Reggiani, “contiene tutto ciò che è necessario sapere sull’esperienza shakespeariana”. 


La genesi dell’opera ha origine circa 20 anni fa nelle aule della Cattolica, quando il prof. Cattaneo ha considerato che le nuove generazioni trovano più agevole uno studio basato su formati visivi piuttosto che cartacei. Per questo, gli autori propongono "una prospettiva non tradizionale dell’argomento Shakespeare”, raccogliendo ricerche, riferimenti a film e chicche per gli appassionati. “Leggendo si scopre che la storia di come i film vengono fatti è appassionante e avventurosa quanto i film stessi”, commenta Armando Fumagalli. 


Questo “saggio creativo” è stato per gli autori un divertente “viaggio di scoperta”, dicono, che li ha portati a unire le forze, creando un ponte tra l’interesse per la letteratura dell’uno e quello per il cinema dell’altro. 
A tutti i presenti l’incontro ha offerto anche l’opportunità di prendere nota di alcuni titoli di film da guardare e libri da leggere…


 

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Luis Sepulveda, a 4 anni dalla morte il ricordo di una sua lettrice

Volentieri pubblichiamo il contributo di una docente e nostra collaboratrice, grande appassionata di questo autore, in occasione dei 4 anni dalla scomparsa.

di Patrizia Gioè 


Il 16 aprile 2020 il Covid si è portato via Luis Sepulveda. Sono già 4 anni. La notizia mi arrivò da una mia talentuosa alunna, della 3 media B in cui insegnavo (aveva da poco recensito per una gara Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza). Lo comunicò lei alla classe, eravamo tutti collegati "a distanza". Ne parlammo, rileggemmo alcune pagine che in tanti abbiamo amato, scrivemmo riflessioni…
Poi leggemmo sui quotidiani: il contagio poteva aver aggravato un banale raffreddore. La sua era stata una vita da fuggiasco: dal Cile di Pinochet, che lo aveva incarcerato e poi liberato grazie ad Amnesty International, a torture e prove durissime per arrivare in Europa e impegnarsi con gli attivisti di Greenpeace.


Diceva: “Essere scrittore per me vuol dire raccontare le storie di persone che il mondo ritiene poco interessanti” e forse per questa sua sensibilità i suoi romanzi sono ancor oggi senza tempo: favole per i piccoli, come quella della lumaca, scaturita dalla domanda del suo nipotino Daniel che, nel giardino di casa, gli chiese: “Perché è così lenta la lumaca?”, ma sono anche storie per quei grandi che cercano risposte.


La sua attività lo portò spesso in Italia, grazie all’editrice Guanda che ne ha pubblicato tutta l’opera, e con Ilide Carmignani, la traduttrice, che lo ha seguito fino all’ultima opera, Storia di Luis Sepulveda e del suo gatto Zorba, l’autobiografia raccontata dal famoso gatto che insegnò alla gabbianella a volare.
Ho avuto il privilegio di assistere a due sue presentazioni a Milano: quella “della lumaca” il 12 dicembre 2014 e quella de Il cane che insegnò al bambino la fedeltà, il 24 ottobre 2015. Ho il ricordo di un uomo profondo, molto legato alla terra d’origine e al suo popolo, i Mapuke del Cile, che non conoscevano la scrittura e si affidavano al potere suggestivo del tramandare tradizioni e leggende tramite l’oralità. Mi aveva colpito il richiamo all’importanza della parola, al potere che riveste nel narrare e alla suggestione della parola che diviene racconto e sguardo sul passato per riflettere sul presente e prepararsi al futuro.


Il cane, la lumaca, la balena e naturalmente il gatto che cova l’uovo e dà la vita a un cucciolo di gabbiano per onorare una promessa sono stati per lui sguardi sul mondo attraverso la voce, i profumi, i sapori, i sensi degli animali.
La storia più bella per me? Storia della balena raccontata da lei stessa. Disse che era stata per lui un’avventura, a 16 anni arrivare in autostop fino alla Patagonia, allo stretto di Magellano… Da quella volta studiò i richiami delle balene, che sono messaggi per orientarsi, per vivere in famiglie…
Un uomo che ci ha regalato briciole di magia.

 

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Coltiviamo l’intelligenza…

Editoriale Megliounlibro 105, primavera 2024


Per il 2024 sembra esserci una parola d'ordine: intelligenza artificiale. Per quanto concerne Megliounlibro stiamo sta studiando il fenomeno e da parte nostra, come primo atto, abbiamo scelto di proporvi già dei titoli per affrontare il tema, uno molto esplicito altri che invece indirettamente trattano la sfida che si pone di fronte all’umanità. Leggeremo ancora, chi scriverà, un vero autore o l’AI? Se pensiamo che negli Usa ha vinto un Premio letterario un’autrice che ha ammesso… Come sempre, avete in mano un magazine che punta a osservare con occhio vigile l'attualità; così abbiamo scelto di parlare di pace, oltre che di conflitti ovviamente, e di donne, bambini, uomini che hanno lasciato traccia nella storia. Troverete testimonianze e biografie di personaggi o classici che ci parlano ancora dell’oggi, e romanzi distopici che hanno profetizzato il mondo in cui viviamo. Lo noterete anche voi: alcuni autori noti qualche anno fa adesso vengono riproposti dagli editori e accolti a ragione dal pubblico dei lettori grazie alla forza delle loro intuizioni.
Vivere il presente con consapevolezza è anche mettere a fuoco il fenomeno della manipolazione delle parole. Siamo nell’era della comunicazione e dell’immagine ma… chi alimenta le fonti? Sappiamo discernere l’ambiguo dal vero, la parola che aiuta da quella che distorce? Più di un saggio qui aiuta in quella direzione, sottolineando come anche la figura del giornalista resti fondamentale. E’ un settore che da sempre necessita di professionisti attenti e retti: c’è modo e modo di fare da ponte tra ciò che accade e il pubblico che riceve la notizia. La parola influisce sul pensiero altrui, sia che esca dai giornali che dai libri. L’arte di leggere è arte di scegliere, lo diciamo da 27 anni e non è banale. 
Al centro l'intervista toccante allo psicologo Simone Feder, responsabile delle strutture terapeutiche della Casa del Giovane di Pavia, che si dedica al recupero dei tossicodipendenti del cosiddetto Boschetto di Rogoredo, una delle piazze di spaccio più pericolose in Italia. 
Vi proponiamo una nuova tipologia di titoli nella nostra carrellata: la storia di alcune case di moda, per conoscere da dove nascono determinati prodotti che magari indossiamo. E i manuali per preparare il giardino alla bella stagione. Noterete che più di un romanzo proposto ha in elaborazione la versione per il cinema o per la serie tv: valuterete voi, nel caso, la differenza…
Su Megliounlibro gli albi illustrati occupano sempre più spazio, così come i romanzi per ragazzi. Apriamo con Grossman, israeliano, e concludiamo con I bambini di Gaza, di cui sta per uscire la versione cinematografica. 


Buona lettura per tutto il 2024,
Laura Prinetti

 

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Il disagio dei giovani richiede risposte concrete. Intervista a Simone Feder

Simone Feder è educatore, psicologo, responsabile delle strutture terapeutiche della Casa del giovane di Pavia, tra i fondatori del movimento No slot, animatore dei volontari che agiscono ai margini della piazza di spaccio di Rogoredo, alle porte di Milano. In Alice e le regole del bosco (Mondadori) racconta di quel luogo attraverso la testimonianza di una protagonista. Pubblichiamo dei brani dell’intervista rilasciata al giornalista Marco Bertola, nostro collaboratore, per la trasmissione “Radio-grafie. L’informazione ai Raggi X”, su Radio Mater. La registrazione integrale è disponibile su Megliounlibro YouTube.


Dott. Feder, come si arriva al Bosco da tossicodipendenti e perché ci è arrivato invece lei a “cercare” proprio quelle persone?
Quello che io definisco un “non luogo” è un bosco dove molti giovani, purtroppo, ma anche non giovani, rischiano di perdersi: vanno a cercare la soddisfazione per un bisogno che però li attanaglia fino a rischiare la vita. In questa società del nulla molti giovani non trovano risposte, di ascolto e quant'altro, e spesso la droga è un riempitivo. Da 40 anni lavoro alla “Casa del giovane”, mi occupo proprio di disagio. Oggi la dipendenza da sostanze o non sostanze, come potrebbe essere il gioco d'azzardo, è la punta dell'iceberg, ma c’è tanto altro disagio giovanile: i gesti di autolesionismo, la carica di aggressività, di rabbia che molti manifestano, ma anche i disturbi dell’alimentazione, gli attacchi di panico… E’ l'iceberg di oggi. E allora un giorno arriva a casa mia figlia, che passava dalla stazione Rogoredo per andare all’università e mi dice: “papà, ma hai visto che cosa c'è lì?”… Sono andato a vedere: e oggi sono 7 anni di presenza lì, al bosco. Ho visto una miriade di persone, soprattutto ragazzi che si recavano proprio in quel bosco, in questa metropoli milanese, quel luogo della perdizione intriso della sofferenza di tanti, tossicodipendenti di ogni ceto, e intriso delle sofferenze di tante famiglie. Pensate ai genitori che ci contattano per chiederci di sentire, per sapere dei loro figli, se sono ancora vivi… Ecco, è questo lavoro duro, complesso, che si cerca di fare con l’aiuto di tanti volontari.


In che cosa consiste la vostra presenza?
Portiamo qualcosa da mangiare e da bere – ci aiutano anche delle realtà commerciali della zona – per sfamare quelle persone, d’inverno offriamo del tè caldo, raccogliamo e portiamo vestiti perché molti non hanno più niente. Ma soprattutto ci ricordiamo di loro: pensate che c'è gente che da anni non è neanche chiamata per nome, a cui nessuno stringe la mano… gente che non è amata da nessuno. E allora, oltre all'aiuto materiale, cerchiamo di portare appunto noi stessi. E’ come se, in quelle vie, da una parte ci fossero gli umani e dall'altra i fantasmi e noi in mezzo, siamo diventati pietre d'inciampo, abbiamo permesso ai fantasmi di guardare gli umani e viceversa e da lì ci si è interrogati, da lì abbiamo iniziato ad aiutarlia riprendersi in mano la vita. Anche i giovani che accogliamo nelle nostre comunità un tempo li aspettavi, oggi li devi andare a prendere!


Un'osservazione che si sarà sentito rivolgere: non c'è il rischio di un atteggiamento, mi passi il termine, un po’ “buonista”?
Ho in mente un ragazzo al quale dicevo continuamente “ti do una mano, ti porto in comunità…”. Dopo 4 anni è venuto, ma ancora dopo un mese si confidava con un’educatrice: ”ci vuole del tempo per fidarmi di te”. Oggi mi è chiaro che i loro tempi non sono i tempi nostri e per “stare” in questo disagio devi avere uno sguardo che sia più verticale perchè se sei nella orizzontalità a volte non trovi risposte, magari vivi anche la frustrazione, ma perché sei su una sfera umana. Ecco, i tempi Suoi non sono i nostri quindi non è tanto un'attesa di comodo, buonista, ma è un'attesa di vera carità: poi l'altro ti si avvicina. Questo è ciò che con i volontari cerchiamo di fare, l'esserci permette di far accendere in loro qualcosa con la parte bella, nascosta: e mi sento di dire che quella è la parte di Dio.
La storia di Alice per me è stata una bussola che mi ha permesso di toccare con mano e anche riposizionare molte cose sul mondo del disagio. Mi ha radicato dentro anche la consapevolezza che nessuno è irrecuperabile, che uscire da questo inferno, da questa disperazione, è possibile perché non può vincere. E si fa fatica, però il disagio giovanile, i bisogni che oggi si porta dietro dobbiamo davvero imparare a leggerli e per farlo bisogna essere prima uomini e poi specialisti: ecco io non vado come lo psicologo, l'educatore, quello che ha fatto corsi di criminologia… Al bosco vado perché sono un uomo e nell’altro che incontro cerco sempre di vedere una persona a me cara anche perché oggi è lui, e domani… se non metti in giro la cultura di una società attenta alle persone, che cosa ci ritroviamo? Oggi vivere il Padre nostro, dire “venga il tuo Regno” vuol dire proprio questo: entrare in queste terre esistenziali, dove abita la disperazione, e la incontri, anche sulle strade dell'indifferenza.
Che bello il capitolo della “Fratelli tutti” dove il Papa parla di indifferenza… Ecco lì incontri proprio le persone e la disperazione che abita in questa strada di indifferenza e stringi queste mani e abbracci questo malessere, con quella delicatezza che deve essere senza giudizi, e lì si accende nell'altro qualcosa che lo spinge a riappropriarsi della vita. Allora anche per entrare in questo mondo oggi c'è davvero bisogno – lo sto gridando ovunque – di un cambio di paradigma: dobbiamo uscire dai nostri ambulatori, dalle comunità, dagli studi, dalle strutture, bisogna andarli a prendere. C'è bisogno di salvarli, di creare e sviluppare davvero nuovi modelli di intervento, dobbiamo essere operatori in strada.


(estratto dall'intervista concessa a Marco Bertola per Radio-Grafie)

 

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Q13, "C’è vita nel fantasy"

Editoriale Quaderni 13, speciale primavera 2024

Chi non ha mai letto un romanzo fantasy non sa che cosa perde… 
E in ogni caso il momento migliore per scoprire i capisaldi del genere, firmati dai maestri, o avventurarsi verso le frontiere delle saghe contemporanee è l’adolescenza, età dalle immense prospettive.

Qualche anno fa attraverso un’indagine si scoprì che chi stava contribuendo alle prime rilevanti scoperte nel campo delle tecnologie digitali, proprio chi “stava inventando il futuro”, avevano tutti letto fantasy, soprattutto da giovani. Avevano esercitato l’immaginazione…
La lettura di questo genere letterario è determinante, dunque, nello sviluppo della creatività umana. 
Così si motiva l’idea che qui presentiamo, dal titolo “C’è vita nel fantasy”, e che nasce in conclusione di un progetto di Pcto, Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento, attivato dall’Università Cattolica per studenti del triennio delle scuole superiori.

Il progetto “Scrivere le notizie: dalla cronaca alla cultura” si inserisce tra
i Pcto per gli istituti superiori. L’obiettivo principale è introdurre i liceali ai linguaggi del giornalismo e farli cimentare in prove pratiche su settori specifici, rendendoli più consapevoli del contesto e dei target, per orientarsi meglio nel mondo dei media. 
Siamo partiti da come nasce una notizia e da quali sono le fonti per poi osservare le tecniche di scrittura, prima per l’articolo di cronaca (e su questo ha offerto preziosi input anche il capocronista di un quotidiano nazionale, raccontando una giornata in redazione) poi per la recensione bibliografica. 
Il desiderio è stato sin dall’inizio quello di realizzare con gli studenti un lavoro che si potesse realmente pubblicare. Così già come in precedenti edizioni del Pcto è nata dai referenti l’idea di creare una partnership con Megliounlibro, il magazine della non profit Il Segnalibro Book Counselling Service, e preparare uno speciale. Quaderni 13 si presenta dunque come supplemento al numero della primavera 2024.
Megliounlibro è una testata che da 27 anni offre orientamento alla lettura, cercando le perle anche tra i titoli pubblicati di recente, i cosiddetti “classici del futuro”.  

Ogni studente ha scelto un titolo, considerandolo di valore e, raccolti gli strumenti del mestiere, si è cimentato nella recensione.
Non è semplice alla loro età mettersi nei panni di un giornalista, ma grazie al loro impegno il risultato è questo: una breve carrellata di proposte. Li troverete in questo ordine: prima delle pietre miliari intramontabili, al centro il classico contemporaneo di JK Rowling e di seguito altre saghe che hanno avuto ed ancora hanno meritata fortuna. E come sempre accade per i capolavori, quei titoli apparentemente rivolti ai ragazzi si riveleranno perle per tutte le stagioni. 

Laura Prinetti
 

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Quaderni 12 di Megliounlibro: Scrivere storie, leggere il mondo

Editoriale Q12

“L’arte di narrare ha il potere di fornirci la possibilità di accostarci alla vita con maggior profondità”. Può sembrare scontato ma oggi la frammentarietà indotta dai social, dal flusso continuo di notizie e di nozioni, non facilita questa profondità, per la quale l’uomo è fatto. Anzi.

Per questo ci pare determinante continuare a formarci e a formare giovani che amino leggere e se possibile anche scrivere. Sono abilità comunicative, si diceva a scuola. Sono abilità fondamentali per illuminare e coltivare un pensiero che percepisce la necessità di essere lineare. Diversi studiosi oggi diffondono questo invito, che talora diventa un appello urgente. Tra loro Martha Nussbaum: “La lettura è ragionamento critico nella misura in cui il lettore è portato ad interrogarsi su sè stesso e ad operare confronti con le proprie opinioni e i propri propositi”. Concetto condivisibile e impegnativo perchè… se venisse a mancare?

Al fianco di altre voci anche Papa Francesco, in uno dei più recenti messaggi per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, ha scelto di sottolineare il valore essenziale del narrare, che sia fruito (leggere) o generato (scrivere) dalla creatività umana: “L’uomo è un essere narrante. Fin da piccoli abbiamo fame di storie come abbiamo fame di cibo. Che siano in forma di fiabe, di romanzi, di film, di canzoni, di notizie…, le storie influenzano la nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli. Spesso decidiamo che cosa sia giusto o sbagliato in base ai personaggi e alle storie che abbiamo assimilato. I racconti ci segnano, plasmano le nostre convinzioni e i nostri comportamenti, possono aiutarci a capire e a dire chi siamo”. Possono aiutarci a diventare persone più profonde, quindi.

Alla luce di queste preziose considerazioni nasce Quaderni 12, Scrivere storie, leggere il mondo. E’ un numero speciale, supplemento al magazine Megliounlibro, interamente realizzato dagli studenti del Laboratorio di Newsmaking, scrivere le notizie, iscritti al II anno della facoltà di Linguaggi dei Media dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I giovani sono andati a caccia di testi che riguardino la passione per la lettura e la scrittura, li hanno proposti alla redazione, li hanno letti e recensiti. E questo è il risultato. Dai romanzi ai manuali, dagli albi illustrati alla letteratura per ragazzi: tutto può concorrere, ad ogni età, a coltivare un interesse che speriamo resti per sempre. Questo auguriamo a loro e a chi sfoglierà queste pagine. L’amore per la bellezza dell’arte letteraria, che contiene la vita.

Laura Prinetti

 

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Parlano di noi: Il Giornale, 2024

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Che sia ancora il tempo delle favole...

Editoriale 104, inverno 2023


Arrivare con Megliounlibro alla Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani era per noi un sogno, da 26 anni. Ora che si è avverato non abbiamo parole per ringraziare chi è riuscito ad esserci e chi, anche da lontano, ci ha inviato attestati di stima per l’evento organizzato in occasione di BookCity Milano 2023, con la consegna del Premio Letterario Megliounlibro, alla II edizione per la sezione Ragazzi. L’autore premiato è Paul Bakolo Ngoi, originario della Repubblica Democratica del Congo, l’opera è Nonno raccontami una favola. Trovate il video integrale sul canale Megliounlibro YouTube, e sul nostro sito le motivazioni.
Alla domanda “è ancora tempo della favole?” Paul risponde: “Io credo nelle favole, in quelle che vengono dalla tradizione, perché in queste riusciamo a trovare un modo per leggere la realtà di oggi. Non sono solo racconti di una volta, non sono solo cose che appartengono ai tempi dei nonni. Quindi sì, è ancora tempo delle favole. Perché i bambini di oggi e quelli di ieri hanno sempre qualcosa in comune”. 

Ecco il numero 104. Abbiamo voluto aprire con titoli “da regalo”, andate a vedere. Poi l’attualità perché più che mai non possono mancare opere per leggere ciò che accade nel mondo. Anche sotto Natale si continua a morire, in Ucraina, in Israele e Palestina, in Afghanistan, in Libia e nel Mediterraneo. Un libro aiuta a crearci un’opinione senza preconcetti. Biografie, romanzi, saggi, letteratura che racconta la vita ai bambini, idee dono per tutti. E’ importante azzeccare il titolo giusto per ciascuno, segno di affetto autentico.


“Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli che ci stanno accanto; la letteratura apre all’infinito questa possibilità d’interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente. Ci procura sensazioni insostituibili, tali per cui il mondo reale diventa più ricco di significato e più bello… e permette a ciascuno di rispondere meglio alla propria vocazione di essere umano”. Così scriveva Todorov, e ci sembrano parole che colgono il senso del nostro lavoro e delle nostre proposte, che possono dare una luce speciale ai vostri regali e, sorprendentemente, anche al Premio assegnato.


Per continuare a crescere in questa avventura, in cui andiamo a caccia di titoli che arrischiscano, è INDISPENSABILE continuare a sostenerci. Senza aiuti non si può andare avanti.
Volete che sia ancora il tempo delle favole? Noi siamo disponibili alla sfida, ora serve un segnale più forte del solito. Rinnovate l’adesione per l’anno sociale 2024 e regalate Megliounlibro a Natale: sarà il via libera…
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Un autunno da favola (verso Bookcity 2023). Premio Letterario Megliounlibro

Editoriale 103, autunno 2023

Autunno, stagione favolosa di feste del libro… e noi di Megliounlibro siamo felici di partecipare. A Milano a novembre infatti c’è BookCity... Vi ricordate il nostro incontro dell’anno scorso con Paola Mastrocola? 
Stavolta parleremo ancora, da una nuova angolatura, di educazione alla lettura e consegneremo il Premio Letterario Megliounlibro 2023, sezione Letteratura per l’infanzia, ad un autore che sa che cosa significa raccontare… Non riveliamo ancora chi, quando, dove: arriverà l’invito con la locandina. Vi lasciamo indizi. Stiamo all’erta!


In questo numero 103, così scoppiettante (lo presenteremo a BookCity e in giro per l’Italia) trovate titoli  imperdibili. Si parte da storie vere delicate e di cambiamento come quelle dello spazzino e di Annalena, con un fil rouge chiaro e semplice, di seguito romanzi dalla riposante atmosfera del Giappone, con quelle sue tendenze che presto si trasformano in bestseller (ne stanno traducendo a frotte e alcuni sembrano somigliarsi, ma queste sono due chicche ben selezionate). Uno parla di “calligrafia, scrittura a mano”, così determinante nell’era in cui anche le intelligenze rischiano di divenire artificiali, l'altro di amore per la cucina, per le ricette, per i ricordi di famiglia. Una dolcezza infinita. 
Romanzi di autori nostrani, testimonianze, gialli, temi di bioetica scottanti e una sfilata di documenti per chi ama i saggi storici o le biografie. Per i ragazzi, come di consueto d’autunno, tante proposte per la scuola, con tematiche “sensibili” e attuali. 


Nei paginoni centrali una recensione che scrisse per noi la prof. Serena Bianchi, cofondatrice del Book Counselling, su un volume che considerava decisivo; e che sia una perla lo dimostra il fatto che dopo la prima edizione ce ne siano state diverse fino a quest’ultima, recentissima, aggiornata dall’autore. Albert Manguel studia da sempre la storia della lettura, della scrittura, delle biblioteche come luoghi di incontro con la creatività dell’uomo. Così sostiene, e noi lo seguiamo: la lettura è un’operazione travolgente, è cura, scuola di memoria e di meditazione, è un piacere (“ma non accidioso”), è allenare la logica grazie alle metafore. E mette in guardia dalla tendenza odierna a “scorrere il testo”, a effettuare una lettura frettolosa, un cammino tra le parole superficiale e sommario. “Oggi, quasi tutto ciò che abbiamo intorno ci incoraggia a non pensare, ad accontentarci di luoghi comuni, di un linguaggio dogmatico che divide nettamente il mondo in bianco e nero, bene e male, loro e noi...”.


Megliounlibro si avvia verso un evento a cui voi amici sarete invitati, con tutta la città. sarà il ritrovo di chi ha colto che la lettura è un atto di bene comune: aiuta la società, la rende più umana, più democratica e senza dubbio più libera.
Laura Prinetti
 

Con Megliounlibro, un tirocinio su misura

di Giulia Sabatinelli

Nel processo di crescita della persona, ogni singolo trova la propria strada, la propria passione. L’esperienza di stage formativo con Megliounlibro mi ha permesso di rendermi ancora più conto di questo: vorrei lavorare nel campo dell’editoria, la mia passione da sempre, essendo lettrice e scrittrice.
Ho sempre sognato di vedere il dietro le quinte di un’azienda che opera nel mondo della letteratura e con il tirocinio compiuto in questi mesi ho avverato il mio desiderio. Ho avuto modo di vedere come impostare una recensione, come costruire il timone di un numero del magazine, maneggiare libri provenienti da case editrici a me sconosciute e tanto altro...
E’ stata una sfida che, nonostante le difficoltà, sono riuscita a superare grazie anche all’aiuto di Laura Prinetti, che mi ha supportato lungo tutto il percorso.
Ho avuto modo di conoscere una realtà nuova, quella della consulenza letteraria, utile a tutti ma specialmente alle scuole per la scelta dei testi da adottare, non a caso Megliounlibro è sfogliato da diverse persone che lavorano in quel settore. 
Mi sono sempre sentita accolta e stimolata nelle numerose attività che mi sono state proposte, fino all’ultima recente riunione di redazione, che mi ha dato modo di incontrare gli altri che fanno parte di questo magnifico gruppo.
Porterò sempre con me questa esperienza e le persone che ho conosciuto in questo processo, facendo tesoro di quello che ho imparato.
 

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Amicizia, un tesoro tra le pagine

Editoriale Quaderni 11 di Megliounlibro

Che cosa c’è di più prezioso di un’autentica amicizia? Chi non la desidera, a tutte le età? Per Aristotele “ci fa sentire che esistiamo” ed è persino “il cemento della polis”. Filosofi e letterati hanno provato a scandagliare questo sentimento così difficile da inquadrare, eppure così necessario, imprescindibile per una vita felice. Il tema è gigantesco e appassionante, soprattutto per un giovane studente liceale… Così si spiega e si motiva l’idea che qui presentiamo, dal titolo “Amicizia, un tesoro tra le pagine”, che nasce in conclusione di un progetto di Pcto, Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento, con alcuni studenti del triennio delle superiori della Lombardia.

Abbiamo chiesto loro di cercare un titolo centrato sul filo conduttore dell’amicizia, un libro che li abbia colpiti con un’energia particolare.

Il progetto “Scrivere le notizie: dalla cronaca alla cultura” si inserisce tra

i Pcto avviati dall’Università Cattolica per gli istituti superiori. L’obiettivo principale è introdurre i liceali ai linguaggi del giornalismo e farli cimentare in prove pratiche su settori specifici, rendendoli più consapevoli del contesto e dei target, per orientarsi meglio nel mondo dei media.

Siamo partiti da come nasce una notizia e da quali sono le fonti per poi osservare le tecniche di scrittura, prima per l’articolo di cronaca (e su questo ha offerto degli input anche un giovane giornalista professionista, freelance per diverse testate) poi nello specifico per la recensione bibliografica.

Il desiderio è stato sin dall’inizio quello di realizzare con gli studenti un vero prodotto editoriale. Così già nelle precedenti edizioni di questo Pcto è nata dai referenti l’idea di creare una partnership con Megliounlibro, il magazine della non profit Il Segnalibro Book Counselling Service, e preparare uno speciale. Quaderni 11 si presenta dunque come supplemento al numero dell’estate 2023.

Megliounlibro è una testata che da 26 anni offre un servizio di orientamento alla lettura, cercando le perle anche tra i titoli pubblicati di recente, i cosiddetti “classici del futuro”. 

Ogni studente ha scelto un titolo da proporre ad altri, considerandolo di valore e, raccolti gli strumenti del mestiere, si è cimentato nella recensione.

Non è semplice alla loro età mettersi nei panni di un giornalista, ma grazie al loro impegno il risultato è questo: una carrellata sull’amicizia, uno tra gli argomenti più appassionanti per tutte le stagioni della vita. Li troverete in ordine di target consigliato, ci sono classici e nuove uscite, ma anche tra quelli apparentemente rivolti ai bambini o ragazzi si trovano perle che piaceranno anche agli adulti.

La parola agli studenti…

Laura Prinetti

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100 numeri, e il miglior regalo è leggere

“La passione per la lettura è una malattia bellissima, che ci spinge a contagiare tutti coloro che ci stanno intorno”. Con questo paradosso solo apparente Paola Mastrocola, scrittrice e docente, ha subito evidenziato la sua sintonia con il progetto di Megliounlibro nell’incontro organizzato nell’ambito di Bookcity per celebrare il 25° della rivista. “La meraviglia della lettura: risvegliare nei giovani la passione per la pagina scritta”, questo il tema.

“Facciamo leggere solo libri dove spirano bellezza e grandezza…”. Così Paola Mastrocola, e ancora: “Un lettore si costruisce dall’infanzia, anzi direi da quando nasce, e i genitori sono i primi sponsor della lettura”. “I libri – ha detto – aiutano a coltivare il pensiero e stimolano l’immaginazione”. E allora, anche ai giovanissimi vanno proposte le vere “perle” della letteratura, ma senza forzature, anche indugiando sulle parole e i concetti, per poterli gustare fino in fondo.

E parrebbe tutto così semplice, come l’abilità di questa scrittrice di sintetizzare in un’ora il succo dei nostri anni d'argento. Quante perle… Nell’emozione del guardare indietro, a stento ci rendiamo conto del lavoro svolto, del numero di opere vagliate, delle persone coinvolte.

La somma è presto fatta: 4 trimestrali per 25 anni... e poi arriverà anche Quaderni 10.

Veniamo al fatidico numero 100. Qui trovate tantissimi romanzi, tutti utili a leggere il presente, con gli stili e i temi più vari, dall'amore, l'amicizia, la famiglia, alla complessità della realtà, i regimi, la memoria, le guerre... Quante idee regalo per i gusti degli amici (dal design alle ricette alla storia del Presepe e degli artisti) e per i più giovani mille altre.

Parliamo ancora di regali. Per la nostra festa abbiamo scelto innanzitutto di proporre un numero molto più ampio di perle: in un solo anno vi sono arrivate circa 300 proposte. Per tutti i gusti e le età, perché non c’è un libro che vada bene a chiunque.

E voi, che regali farete a Natale? Un libro azzeccato è pensare ai gusti dell'altro, ma ancora meglio sarebbe donare l’abbonamento a Megliounlibro. E’ in definitiva come regalare centinaia di titoli…

Un piccolo regalo lo chiediamo anche noi: rinnovate al più presto l’adesione per l’anno sociale 2023 e, se possibile, mandateci anche un piccolo segnale in più. Le spese sono cresciute, noi non modifichiamo la quota di abbonamento ma le difficoltà ci sono per tutti...

Regalate e regalatevi Megliounlibro.

Laura Prinetti