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testimonianze

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Maiti, una fede più forte del male

Maiti Girtanner con Guillaume Tabard

MAITI

Resistenza e perdono

Itaca, 2022

pp. 144, € 14

Maiti Girtanner inizia dalla fine a raccontare e a raccontarsi: dalla visita inaspettata e sconvolgente del suo torturatore nazista di tanti anni prima, che l’ha ostinatamente cercata perché aveva bisogno di implorare il suo perdono. Ma soprattutto di capire e provare a condividere le radici della forza morale con cui quella giovane donna reagiva alla crudele violenza; e riusciva addirittura a rianimare e sostenere i suoi compagni di prigionia, nonostante un orizzonte buio, di dolore e di morte.

Di origine svizzera, Maiti era sfollata con la famiglia a Bonnes, sulle rive del fiume Vienne, divenute linee di confine tra la Francia occupata e quella ancora “libera”. Forte di una fede profonda e generosa, la ragazza – grazie alla sua conoscenza del tedesco – si mette al servizio della sua gente per i rifornimenti, piccoli permessi, documenti. A poco a poco si trova coinvolta nella rete della Resistenza. I rischi aumentano di pari passo con la consapevolezza della sua missione. Fino all’arresto, e si ritorna all’inizio.

Per molti anni Maiti, uscita da quell’inferno gravemente minata nel fisico, ha custodito la sua edificante storia personale nel silenzio.  Fino a questo libro, avventuroso e coinvolgente, che è un dono per chiunque vi si accosti.

Marco Bertola

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Che cosa accade in Birmania

Ann Rose Nu Tawng (con Gerolamo Fazzini)

“UCCIDETE ME, NON LA GENTE”

La suora coraggio del Myanmar racconta la sua storia

Emi, 2021

pp. 86, € 10.00

 

Il 28 febbraio 2021 ha fatto il giro del mondo l’immagine della suora birmana in ginocchio davanti ai soldati del Myanmar che attaccavano la sua gente, di fronte all’ospedale in cui lei lavora. Anni fa il suo era un Paese libero, pacifico e pieno di risorse, ma proprio per questo è stato preso d’assalto da più parti, fino al colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo appena eletto di Aung San Suu Kyi (che è stata arrestata). Perché suor Ann Rose ha rischiato la vita? Per tutelare i “suoi” giovani, la sua gente, catturata, torturata, uccisa solo perché desidera vivere in un Paese libero e democratico. La risposta a questi perché e il senso del sacrifico di queste persone li troviamo nell’intervista di Gerolamo Fazzini alla suora, che afferma: “Alcuni dei nostri giovani hanno studiato all’estero, hanno fatto esperienza della libertà e vogliono la stessa cosa per sé e per il loro popolo”. La protesta ha raccolto tutte le categorie, le etnie, le fedi, in un Movimento di disobbedienza civile che chiede un’unica cosa per tutti: la pace, la libertà. Anche papa Francesco sta chiedendo la pace per questo Paese; vale assolutamente la pena di conoscere – alla fine c’è una dettagliata scheda con la cronaca e la storia – che cosa sta accadendo e perché.

Laura Prinetti

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dal gulag in Cina, storie vere

Questo autore ha testimoniato per anni, "esiliato" in California, la presenza dei laogao in Cina; nel 2018 è morto per cause misteriose. La sua opera NON va dimenticata!!

 

Harry Wu
CONTRORIVOLUZIONARIO
I miei anni nei gulag cinesi

San Paolo, 2011
pp. 424, € 22,00

 

Questo diario è stato accostato dal Los Angeles Times ad Arcipelago Gulag di Solzenicyn “quale insuperabile testimonianza autobiografica di che cosa accadeva a milioni di innocenti”. Nell’aprile 1960 le autorità del Partito Comunista Cinese arrestano Harry Wu, studente di geologia, figlio di un banchiere di Shangai, e lo gettano in un campo di lavoro (laogao). Benché mai sottoposto a processo, trascorre 19 anni in un inferno fatto di lavori forzati, fame, torture. In questo libro, pubblicato nel 1996 e solo ora tradotto in Italia, Wu, con particolari a volte raccapriccianti, svela la realtà dei laogao: oggi in Cina ce ne sono ancora 1000, con circa 3 milioni di persone internate. Uscito nel 1979, raggiunge nel 1985 gli Stati Uniti dove testimonia davanti al Congresso sugli abusi dei diritti umani in Cina. Anche noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e ascoltare le sue parole: “Non sono un eroe. Volevo solo sopravvivere, allora. E oggi voglio solo che la gente sappia che cosa accade in quelle parti della Cina di cui nessuno parla. Questi fatti non sono accaduti solo nei lager, ma anche nei laogao”. Quanta gente è stata internata? “Nessuno lo sa - dice Wu -, forse 50 milioni di persone”. E conclude lui con una domanda: pensate che la Cina sia qualificata per diventare vostra partner commerciale?

Una testimonianza indelebile della vittoria dello spirito sulla barbarie.

Laura Prinetti